08 Giugno 2016,ore 14.28

Trattativa Vardy : chi ci guadagna di più?

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Ammettiamolo.

Una cosa del genere c’era da aspettarsela: difficile dire che alcuni dei protagonisti del Leicester delle meraviglie, alla chiamata di un grande club, possano dire di no.

E così potrebbe essere per uno dei grandi idoli del King Power Stadium: Jamie Vardy.

Quel Jamie Vardy che con i suoi 24 gol ha portato il Leicester City al suo primo, storico titolo, arrivando anche al secondo posto nella classifica marcatori, alle spalle di Harry Kane, con la differenza di una sola rete.

Ammettiamo poi che l’Arsenal di Wenger ha mosso un’operazione coi fiocchi: mettendo sul piatto la cifra prevista dalla clausola rescissoria posta sul contratto dell’attaccante, ha di fatto aggirato la resistenza che avrebbe potuto opporre il club, lasciando tutto nelle mani del numero 9.

Che potrebbe accettare (manca ancora l’ufficialità), infrangendo i sogni di tifosi e appassionati, che ormai avevano sempre sulle labbra la parola “favola”.

È stato accusato di essere un mercenario, un traditore…

Ma prendiamoci un attimo e pensiamo ai vantaggi e agli svantaggi che le tre parti chiamate in causa potrebbero ottenere da questa trattativa.

 

L’ARSENAL

I Gunners cercano da qualche anno un attaccante di primo livello: Giroud è un ottimo attaccante, ma ha sempre dato l’idea di non essere la punta giusta per una seria candidata ad un titolo importante come la Premier League o, addirittura, la Champions League. Sì, ha segnato 16 reti, che sono un buon bottino, ma ha alternato, in questa come in tutte le altre stagioni passate all’Emirates Stadium, buone prestazioni a momenti di assoluto black out che hanno impedito al resto dei compagni di esprimersi al meglio. Dopo tutto, spesso i risultati positivi di una squadra dipendono dal rendimento della prima punta. E piuttosto che pagare 60 milioni di euro per l’ormai ex juventino Alvaro Morata, attaccante di primissimo livello ma senza alcuna esperienza nel calcio inglese, Wenger ha pensato che potrebbe convenire di più spenderne la metà per un attaccante cresciuto in Premier. Giusto per andare sul sicuro.

C’è però un rischio di non poco conto: Jamie ha giocato ad alti livelli solo una stagione, l’ultima, e non è assolutamente sicuro che possa vivere un’altra stagione su questi ritmi. Certo, avrebbe a fianco compagni di tutt’altro livello (senza nulla togliere a Mahrez e Okazaki, Sanchez e Ozil sono gregari di ben altra caratura), ma nel calcio non si può mai dire nulla.

 

IL LEICESTER CITY

I tifosi hanno chiaramente detto la loro e ovviamente tutti sono rimasti sbigottiti quando, qualche giorno fa, la notizia del pagamento della clausola dell’attaccante ha cominciato a girare tra i media. La reazione, come è successo in altre piazze in passato e succederà in futuro per l’addio di altri campioni un po’ ovunque, è stata furiosa: soprattutto sui social, con accuse da parte dei tifosi verso il giocatore e la moglie, che ha dovuto chiarire, sempre sui social, di non aver nessun ruolo nella decisione.

Ma se ci pensiamo bene, la cessione di Vardy potrebbe essere un vantaggio anche per le Foxes.

Prima di tutto per l’aspetto finanziario: Jamie è arrivato al Leicester nel 2012 per appena 1,25 milioni di euro, i Gunners sono arrivati con un assegno da quasi 30 milioni. Una gran bella plusvalenza.

Poi l’aspetto anagrafico: la carta d’identità del centravanti indica ben 29 anni! Certo, alcuni giocatori vivono a questa età il loro momento migliore e, tra un anno, potrebbe valere di più. Ma il rischio di una flessione nel rendimento e, quindi, del valore, è troppo elevato.

E a proposito di flessione: nessuno dice che l’attaccante vivrà un’altra stagione a questi livelli! Ovvio, non è escluso nemmeno che faccia un’altra stagione ad alto livello.

C’è da fare però una precisazione molto importante: la vendita di Vardy si può considerare un sacrificio necessario solo se la somma incassata verrà usata bene sul mercato, e soprattutto se nessun altro pezzo da novanta verrà ceduto durante questa sessione di mercato. Significherebbe trattenere, almeno, Riyad Mahrez e N’Golo Kanté, le altre due stelle della rosa di Claudio Ranieri, e dovrà esser trovato un attaccante dalle caratteristiche simili al recordman inglese. In tal caso, più che un sacrificio, avremmo di fronte uno smantellamento vero e proprio.

 

JAMIE VARDY

Ecco la terza parte chiamata in causa. Forse quella che, alla fine, conta di più, alla luce della cifra messa dall’Arsenal che sblocca la situazione dando la decisione finale solamente a lui.

A 29 anni, con la sua storia travagliata, dopo aver vinto un titolo con una vera e propria outsider che difficilmente potrà ripetere l’impresa, Jamie si è trovato ad un bivio molto importante: restare al Leicester City, vivendo del ricordo di questa impresa con l’affetto incondizionato dei suoi tifosi; o abbracciare la causa dei Gunners, giocando ad alti livelli per molti anni nei palcoscenici più ambiti d’Europa (ricordiamoci che dal 1997 l’Arsenal di Wenger ha sempre raggiunto la qualificazione in Champions League), e vestendo una delle maglie più prestigiose della Premier League.

Anche da un punto di vista economico l’operazione gli sarebbe vantaggiosa: dopo il rinnovo del contratto con le Foxes firmato lo scorso febbraio si è visto raddoppiare lo stipendio (arrivando a circa 5 milioni di euro), mentre i Gunners glie ne garantirebbero 6-7. Certo, qualche milione in più può cambiare poco la vita di un calciatore di questo livello, ma sono numeri.

 

CHI CI GUADAGNEREBBE DI PIÙ?

Partendo da un concetto quasi banale, tutte e tre le fazioni trarrebbero vantaggi da questa trattativa: l’Arsenal acquisirebbe un attaccante potenzialmente di primo livello, il Leicester racimolerebbe un bel gruzzolo da reinvestire sul mercato per restare in alto, e l’attaccante guadagnerebbe l’occasione di giocare in un top club, occasione che non viene data a tutti i calciatori professionisti.

Ma chi sarebbe il vero vincitore?

Guardando bene le parti, proprio l’attaccante può riuscire a trarre il maggior beneficio da questo trasferimento: l’Arsenal rischia il flop sul mercato, il Leicester perde la punta di diamante, ma lui sarebbe in una squadra di primissimo livello, a raccogliere i frutti che ha seminato durante una stagione meravigliosa. Non farebbe altro che prendere un treno che difficilmente passerà una seconda volta.

Pensando poi all’ipotetico scontro diretto al King Power Stadium verrebbe da pensare che i suoi ex tifosi sarebbero pronti a fischiarlo.

Beh, fermo restando che difficilmente una tifoseria inglese possa fischiare un ex beniamino senza aver vissuto dissapori veri e propri, credo che Jamie non meriterebbe altro che applausi da quelli che potrebbero diventare suoi ex tifosi.

Ha fatto vivere un sogno ai suoi tifosi di un tempo.

Adesso potrebbe voler inseguire il suo.

 

RUGGERO ROGASI

 

 

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