09 Aprile 2025,ore 19.10

Pogba sul ritorno a Manchester: “Sono caduto in depressione. Perdevo i capelli”

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Paul Pogba si confessa. Intervistato dal magazine GQ France, il classe 1993 ha parlato del suo momento personale e del suo passato al Manchester United. Ecco le sue parole:

“Prima di tutto, non vedo l’ora di giocare… Sai, è passato così tanto tempo da quando ho giocato a calcio. Non avrei mai immaginato di ritrovarmi libero in questo periodo della stagione. Oggi ci sono proposte. Arrivano da ogni dove. Anche dall’Europa? Da ogni dove. Voglio vedere cosa mi si addice di più. Perché sono in un periodo cruciale della mia vita e della mia carriera. È una decisione che prenderò il tempo di soppesare. Queste prove mi hanno dato una determinazione in più. Mi sento come un bambino che vuole diventare un professionista. Sono tornato ad essere il piccolo Paul Pogba di Roissy-en-Brie, che lascerà il segno”

Il ritorno al Manchester United

Sono caduto in depressione senza nemmeno rendermene conto. Perché nessuno ci insegna cosa sia la depressione. Finché non ho iniziato ad avere buchi nel cuoio capelluto. Non capivo cosa fosse. Mi hanno detto che era stress”.

A tutto questo va aggiunto il tentativo di estorsione del quale è stato vittima in Francia da parte di una banda della quale faceva parte anche il fratello Mathias: “Ho nascosto tutto di questa estorsione. Mia moglie non lo sapeva, e nemmeno i miei figli. Quando tornavo a casa dall’allenamento, dovevo recitare la parte del padre e del marito. Tenevo tutto per me. Alla fine, mi ha logorato dentro. In quel periodo ho fatto tutto il possibile per restare concentrato sul calcio, ma è diventato troppo difficile. Avevo così tante preoccupazioni che ho smesso di giocare. Eppure ci ho provato. Sapevo che era l’unico modo per farmi dimenticare questi problemi. Ma in realtà, cosa rappresenta il calcio? Due ore al giorno? Solo due ore al giorno per divertirmi. Ogni volta che finiva, cercavo di gironzolare nello spogliatoio, di stare con i miei compagni di squadra. Ma alla fine, devi tornare a casa. Mi chiedevo quando sarebbe finito tutto. Ha avuto un impatto sul mio corpo. Ecco perché non potevo tornare indietro”.