Subentrare durante una stagione calcistica non è un compito semplice per qualsiasi allenatore. In particolare nella situazione dell’Everton. I toffees con Dyche erano vicinissimi alla zona retrocessione, in pieno cambio societario, e con delle difficoltà evidenti nel mettere in campo una proposta concreta di gioco. Per questo la proprietà Friedkin ha optato per la soluzione più logica, il ritorno di David Moyes. Lo scozzese aveva già portato la parte blu di Liverpool in alto, dal 2002 al 2013. Anche questa volta gli è stato chiesto di ricostruire un’identità, e per adesso sembra esserci riuscito.
The Moyes effect
I numeri parlano per lui. L’impatto dell’ex allenatore del West Ham è stato per certi versi incredibile. L’Everton con lui in panchina ha totalizzato 21 punti, con sole due sconfitte. Anche i numeri difensivi sono da elitè, con soli 13 gol subiti in 13 gare, uno di media. Da quando è tornato a Goodison Park i toffees sono sesti per punti realizzati. E forse nell’anno in cui l’Everton lascerà il suo storico impianto, è giusto che a traghettare la squadra nella nuova era sia chi ha reso grande il club, almeno nel nuovo secolo. In un anno di grandi cambiamenti per tutto il mondo Everton sarà lui l’uomo al centro del progetto