Jean-Philippe Mateta lo scorso 1° marzo è stato vittima di violentissimo colpo al volto, rifilatogli dal portiere del Milwall Liam Roberts. Il calcio dell’estremo difensore ha inflitto a Mateta un grosso taglio nell’orecchio sinistro che è stato ricucito con 25 punti di sutura. Il calciatore del Crystal Palace adesso sta bene ed è stato molto fortunato a non aver subito conseguenze ulteriori a causa di quell’impatto traumatico. L’estremo difensore è stato punito con sei giornate di squalifica, mentre all’arbitro è stato inflitto un turno di sospensione perché ebbe bisogno della on-field-review per sanzionare quella condotta di gioco inaudita.
Le parole di Mateta sul colpo di Roberts
Il giocatore francese in questi giorni ha parlato a Sky Sports Uk proprio dell’impatto con il portiere del Milwall. Mateta nonostante la violenza del calcio e la zona interessata dal colpo, non ha mai perso conoscenza e ha perfino pensato di poter continuare la partita. Ecco le sue parole:
Quando sono arrivato in ospedale, dopo aver capito la gravità della situazione ho creduto di essermi rotto le ossa della testa o di aver avuto un ictus… per fortuna, ho avuto il riflesso giusto e sono riuscito a voltare la faccia. Se mi avesse centrato sul viso sarebbe stato molto peggio. Subito dopo l’intervento del portiere però, ero pronto a riprendere la gara, pensavo che bastasse togliere il sangue per poter ricominciare la partita. Non sentivo nessun tipo di dolore, aspettavo solamente che il portiere venisse espulso. Quando il medico che mi ha soccorso s’è accorto delle mia condizioni è stato perentorio. Mi ha detto: No, devi andare. Il chirurgo plastico mi ha fatto delle foto all’orecchio ma si è rifiutato di farmele vedere perché temeva che ne sarei rimasto scioccato. Mi disse che non sembrava più un orecchio e ho rischiato di perderlo. L’intervento è stato molto difficile ma alla fine ha trovato il modo per salvarmi l’orecchio. Ora devo stare attento a non prendere infezioni. Con ogni probabilità, la prossima settimana dovrei tornare ad allenarmi ma con l’ausilio di una maschera