14 Settembre 2016,ore 11.02

Leicester, la favola ripartirà dalla Champions League?

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Inizia stasera il cammino del Leicester di Ranieri in Champions League. I campioni d’Inghilterra, sorteggiati nel Gruppo G con Kobenahvn, Club Brugge e Porto, se la vedranno a Bruxelles con i vincitori della Jupiler League, attualmente in difficoltà nel proprio campionato (occupano la decima posizione). La partita, e lo stesso girone, appaiono sulla carta alla portata del club inglese; il problema sarà vedere come e se il Leicester sarà capace di ritrovare se stesso e ad adattarsi a una manifestazione come la Champions League che richiede una preparazione metodica e un notevole dispendio di energie per poter essere affrontata con efficacia. Proprio sul ritrovare coscienza dei propri mezzi passa gran parte del cammino della squadra; i soli quattro punti ottenuti nelle prime quattro giornate di campionato sono un bottino davvero misero per un gruppo capace di sbalordire tutti la scorsa stagione superando in classifica autentiche corazzate come Arsenal, Manchester City, Chelsea e Manchester United.

Il morale, quindi, non può essere alto in questo momento, in particolare dopo l’ultima sconfitta rimediata sul campo del Liverpool per 4-1, con i Reds che hanno dominato la partita in lungo e in largo. Lo possiamo definire un normale appagamento per una squadra che nell’ultima anno ha superato se stessa? Forse. Ma l’appagamento, a lungo termine, può essere pericoloso. In tal senso il precedente del Borussia Dortmund di Klopp nel 2014 può essere calzante; una squadra capace negli anni precedenti di vincere 2 Bundesliga e di arrivare in finale di Champions, si avvitò in quella stagione su se stessa, rimanendo per gran parte della stagione nei bassifondi della classifica. Ranieri deve insomma adoperarsi per restituire entusiasmo ai propri ragazzi; stasera l’occasione è propizia per far ripartire la favola, che proprio un anno fa trovava un bellissimo happy end con la vittoria in rimonta per 3-2 sull’Aston Villa  che dava al club il diritto di avere un posto tra le grandi d’Europa. Chissà che l’inno della manifestazione non si riveli la musica adatta per far ritrovare le motivazioni perdute a un parco giocatori che questa estate è stato corteggiato dalle squadre più forti del continente.

 

TOMMASO MORENO