C’era una volta una favola. Non è un inizio molto coerente, ma quella del Leicester è una storia senza un vero eroe e senza un vero protagonista: lo sono tutti, da Ranieri, arrivato in Inghilterra in cerca del rilancio, all’uomo che in conferenza stampa ha portato le salsicce a lui dedicate. Lo è tutta la città, con i suoi colori e le sue mille parole, lo sono i giocatori, arrivati dai bassifondi del calcio che conta -talvolta poco- per farci commuovere, sorridere, sognare. Per bisbigliarci ad un orecchio che lo sport può ancora emozionare, senza troppa immaginazione.
E’ grazie a loro che oggi siamo qui a festeggiare, se tutta Europa ha iniziato a guardarli con occhio diverso, inconsapevole, come i bambini, che quella storia avrebbe avuto un lieto fine. Ne è passato di tempo, da quel torrido pomeriggio estivo. Ogni settimana li davano per spacciati, forse neppure loro ci credevano, anzi, sicuramente. Ma, con il passare delle settimane, la consapevolezza di potersi regalare un titolo che sarebbe passato alla leggenda ha spinto Leicester oltre a tutto, ai limiti, ai confini, alla natura di questo sport.
Nè principi nè damigelle, nella favola del Leicester, nè giullari nè contadini: nient’altro che umiltà, semplicità e programmazione. Ed un immancabile pizzico di fortuna. Sono stati mesi lunghi, ma sono ancora lì, in alto: ecco i dieci gol simbolo di questa storica impresa, ognuno rappresentante un capitolo diverso di questo meraviglioso libro.
UNCONSCIOUSNESS – 8 agosto 2015 – Day 1 – Leicester – Sunderland 4-2 (1-0, Jamie Vardy)
E’ un caldo pomeriggio di mezza estate: mentre la maggior parte di coloro che successivamente si lucideranno gli occhi per osservare meglio il miracolo Leicester è al mare, alle 15:11 dell’8 agosto 2015 Jamie Vardy segna la prima rete stagionale. In pochi oltremanica conoscono il suo nome, tantomeno la sua storia: quando la punizione di Albrighton trova la testa del ragazzo venuto dalla fabbrica, la favola può avere inizio. Un colpo da attaccante vero, che spezza la monotonia ed il dominio delle grandi, di lì a poco succubi del gioiello di Ranieri.
COME BACK – 13 settembre 2015 – Day 5 – Leicester – Aston Villa 3-2 (3-2, Nathan Dyer)
Sembra la fine del periodo magico delle Foxes: Grealish e Gil portano in vantaggio l’Aston Villa ed al 63′ si intravedono già scorrere i titoli di coda. Nel silenzio del King Power Stadium avviene però una rimonta epocale: sono diciassette minuti di fuoco, nei quali De Laet e Vardy pervengono al pareggio, prima del salto verso l’ignoto di Nathan Dyer, che si tuffa tra portiere e difensore mettendo in rete il gol che regala i tre punti al Leicester. Quella che sembrava l’inizio della fine era semplicemente l’alba di un nuovo cammino.
HALL OF FAME – 29 novembre 2015 – Day 14 – Leicester – Manchester United 1-1 (1-0, Jamie Vardy)
Tre magici passaggi per un gol che rimarrà nella storia: rinvio di Schmeichel per Fuchs, che percorre tutta la fascia prima di servire Jamie Vardy con un pallone che recita “kick me in the net”, calciami in rete. Per l’attaccante inglese sono undici partite consecutive con almeno una rete segnata, grazie alle quali strappa il record a Van Nistelrooy consegnandosi alla leggenda. L’Europa lo ammira e lo applaude, Ranieri plasma una creatura destinata a crescere: per favore, non svegliateli.
LA FORZA DELLA DIFESA – 13 gennaio 2016 – Day 21 – Tottenham – Leicester 0-1 (0-1, Robert Huth)
Il primo gol del nuovo anno dopo un’astinenza di tre partite: l’angolo di Fuchs per la testa di Huth, lasciato solo e libero di colpire il pallone spedendolo in rete, sparando nel cielo un raggio di luce nella piovosa e cupa Londra. White Hart Lane è ammutolito, ma nessuno sa che questo 0-1 peserà come un macigno, in quanto permette al Leicester di essere in vantaggio sugli Spurs negli scontri diretti, permettendo più serenità ed una vittoria anticipata.
DO NOT SCRATCH YOUR EYES – 2 febbraio 2016 – Day 24 – Leicester – Liverpool 2-0 (1-0, Jamie Vardy)
Non strofinatevi gli occhi, per favore: se questo è l’anno del Leicester, eccone la conferma. In una delle partite più difficili della stagione, l’accoppiata Vardy-Mahrez porta in vantaggio Ranieri: mentre l’algerino si sostituisce a Drinkwater con un lancio perfetto, la perla dell’attaccante inglese è destinata a rimanere nelle menti di coloro che quel giorno erano sugli spalti. Un destro forte, preciso, mozzafiato. Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione: Amici Miei, gli uomini credono volentieri ciò che desiderano sia vero.
CONSAPEVOLE LEGGEREZZA – 6 febbraio 2016 – Day 25 – Manchester City – Leicester 1-3 (0-3, Riyad Mahrez)
La consapevolezza è il primo passo verso il cambiamento: non più top-team, la working class è salita al potere. Ma è la leggerezza con la quale Mahrez mette a sedere la difesa del Manchester City e fa alzare in piedi l’Ethiad Stadium che colpisce più di tutti: palla recuperata dal vélomoteur Kantè, che serve l’algerino, spietato nello scaraventare in rete il pallone. Sarà la doppietta di Huth, con entrambe le reti segnate di testa, a chiudere i conti, rendendo vano il gol nel finale di Aguero.
IL FRAMMENTO DI OKAZAKI – 14 marzo 2016 – Day 30 – Leicester – Newcastle 1-0 (1-0, Shinji Okazaki)
E’ arrivato dalla terra del Sol Levante, dove il mondo è al contrario rispetto a qui: proprio per questo la rovesciata di Okazaki è uno dei simboli di una stagione folle ed insperata. Il sorriso del giapponese, la corsa all’indietro verso alla bandierina, fissando negli occhi i compagni per rendersi conto che tutto ciò è realtà, non un sogno: anche qui viene fuori la genialità dei componenti di questo gruppo, con la rovesciata che diventa il simbolo della sorte che si sta ribaltando. Ma si sa, l’uomo è un genio quando sta sognando.
LA GRANDE BELLEZZA – 2 aprile 2016 – Day 32 – Leicester – Southampton 1-0 (1-0, Wes Morgan)
Sono gli ultimi minuti del primo tempo quando Morgan spacca la gara con un colpo di testa potente e preciso: il solito cross di Fuchs, stavolta il tocco decisivo è del giamaicano e non di Huth. Fuori moda, da sempre poco sponsorizzato, fuori luogo, in attacco e non in difesa, ma al posto giusto al momento giusto: tre punti pesantissimi per il ragazzo venuto dall’America, che per una volta è lui a conquistare l’Europa.
WE ARE STILL ALIVE – 17 aprile 2016 – Day 34 – Leicester – West Ham 2-2 (2-2, Leonardo Ulloa)
Il solito Vardy apre la partita che potrebbe dare una certezza in più al Leicester: l’arbitro Moss ci mette del suo e l’attaccante inglese al 56′ finisce sotto la doccia. Sotto di un uomo, il West Ham pareggia nel giro di due minuti: a cavallo tra l’84’ e l’86’ prima Cresswell e poi Carroll portano avanti gli Hammers, ma le Foxes non si arrendono. E’ il 94′, quando Ulloa trasforma il rigore che pareggia i conti: suona come una sconfitta, ma nella mente dei giocatori questo risultato conta molto di più. E’ sacrificio, voglia, la convinzione di non dover mollare mai: sono ancora vivi.
IL PREAMBOLO DEL SUCCESSO – 1 maggio 2016 – Day 36 – Manchester United – Leicester 1-1 (Wes Morgan, 1-1)
E’ il giorno che può consegnare il titolo nelle mani del Leicester: Martial porta avanti i Red Devils, i Foxes sbandano ma il capitano li riporta in partita. Con l’uomo in meno negli ultimi minuti della gara, gli uomini di Ranieri strappano un pareggio ad Old Trafford: la perla di Hazard, un giorno dopo, regala il campionato alla squadra che ci ha fatto sognare per tutto l’anno, ribaltando i pronostici in quella che verrà ricordata come una delle imprese più belle della storia del calcio. La rete nel “teatro dei sogni” ha trasformato le speranze in realtà.
Un giorno ci chiederanno del Leicester, e ci metteremo lì, sfogliando l’album dei ricordi pagina dopo pagina, con l’emozione che ci trapasserà, fissando il volto innocente di quel ragazzo, venuto dall’Algeria, che ha perso il padre a 15 anni ed adesso lo ringrazia, con le lacrime agli occhi. Oppure dell’altro Foxes, quello con la faccia scaltra, nato in Inghilterra, passato dalla fabbrica ed adesso tra i professionisti, dopo aver attraversato tutte le categorie possibili, giocando per passatempo dopo il lavoro, quando la Nazionale la guardi solamente in Tv. Il gol del capitano, venuto dalla Giamaica, che ha trasportato i suoi ad Old Trafford, il teatro dei sogni, è l’apoteosi della magnificenza di questa impresa.
E poi Kantè, Drinkwater, Schmeichel, Schlupp e via dicendo, fino ai giganti Morgan e Huth, il terzino Fuchs ed i sempreverdi Okazaki ed Ulloa. Sarebbe troppo lungo ma semplicemente riduttivo citarvi tutti, perchè voi siete solamente parte dell’anima di questa leggenda. I ricordi batteranno dentro di voi come un secondo cuore, come un qualcosa di duraturo, che difficilmente scorderemo: ci avete insegnato a credere nei propri sogni, che a qualunque età possono essere raggiunti. Quando vi chiederanno del Leicester, mettetevi comodi, perchè ci sarà tanto da raccontare. Il piccolo che si mangia il buono: ce l’ha insegnato Okazaki, il mondo visto alla rovescia è più bello. Game over, Foxes are win, not simply enter coin.
Simone Torricini e Giacomo Brunetti