Del Leicester City si è detto di tutto e di più, tanto che alla fine si rischia di esser banali e ripetitivi, ma una favola del genere merita di essere ricordata e tramandata dai più grandi appassionati di calcio: insegna che, ogni tanto, non sono soltanto “le solite” a vincere.

LA SCORSA STAGIONE
L’anno scorso il Leicester si è salvato per il rotto della cuffia, al 14° posto, 6 punti sopra la zona retrocessione (dopo essere stati 19 partite all’ultimo posto). Era più o meno la dimensione delle Foxes, appena tornate in Premier League dopo dieci stagioni di limbo tra Championship e League One. Qualche statistica: 46 gol fatti (5 per Vardy, 4 per Mahrez), 55 subiti. C’era anche Esteban Cambiasso, appena arrivato dall’Inter.
La squadra del neo tecnico Claudio Ranieri si preparava ad un’altra stagione di battaglie per non retrocedere, non sapendo che stava per scrivere la storia.

LA STAGIONE APPENA FINITA
“Eh, facile rinnovare completamente la rosa e puntare nuovi obiettivi”.
In realtà il Leicester ha cambiato pochissimo dall’anno scorso: tra i titolari arrivano soltanto Kanté, Okazaki, Huth e Fuchs, più Inler e Benalouane, che troveranno pochissimo spazio.
Primo posto, terzo mglior attacco (68 reti) e seconda miglior difesa (36), Vardy e Mahrez prendono in mano la squadra dalla cintura in su, in mediana Kanté dimostra di essere una macchina recupera palloni infaticabile, Morgan e Huth dominano in difesa e Kasper Schmeichel, figlio di Peter (ex Manchester United), si traveste da Superman e para tutto il parabile.
Jamie Vardy entra nella storia superando Van Nistelrooy: segna 13 reti in 11 gare consecutive, record assoluto in Premier League (24 le reti finali), Riyad Mahrez si fa conoscere per la sua qualità e un mancino che dichiara sentenze (arrivò nel 2014 dal Le Havre per 500 mila euro, adesso vale almeno 20 milioni).
È la macchina perfetta di Claudio Ranieri.

COSA È SUCCESSO?
Partiamo col dire che, alla fine, il Leicester ha avuto fortuna: nessuna big alla fine meritava il titolo, il livello offerto dalle sei quadre più blasonate era mediamente basso, così una squadra discreta, con un buon gioco e grandissimo entusiasmo ha potuto fare il colpaccio. La preparazione tattica di Ranieri può aver fatto molto, valorizzando al massimo le capacità di ogni interprete in campo: la velocità di Vardy e la fantasia di Mahrez sono solo due particolari, dobbiamo aggiungere anche la predisposizione al sacrificio di Okazaki, silenzioso protagonista proveniente dal Giappone (che poi viene fuori con rovesciate pazzesca come quella contro il Newcastle), il sostituto provvidenziale Ulloa, i lanci di Drinkwater… Alla lontana può sembrare un piccolo Atletico Madrid di Simeone, chiuso a riccio in attesa di ripartire in velocità, solo con interpreti apparentemente più modesti.

COME RESTARE IN ALTO?
Facciamo però i conti con la realtà: difficile, quasi impossibile, che il Leicester rimanga in vetta anche la prossima stagione. Tra chi cambia allenatore e chi prepara già grandissimi colpi, grazie anche ad un fatturato molto più grande, probabilmente la prossima stagione di Premier League sarà più normale, con il ritorno in alto delle solite sei squadre. La società dovrà quindi essere capace di resistere alle varie offerte da capogiro che arriveranno per i propri gioielli, messi in vetrina da questa clamorosa vittoria. Oltre a questo serviranno innesti di livello per mantenere una dimensione europea (la qualificazione all’Europa League, anche tramite la vittoria di una coppa, potrebbe essere l’obiettivo perfetto), senza però lasciarsi prendere troppo dalla voglia di spendere gli introiti provenienti dal primo posto. Bisognerà anche vedere se le stelle da trattenere avranno un’altra stagione così esaltante, e non sono state semplici meteore. Poi ci sarà la Champions League: non partono di certo favoriti, ma di sicuro onoreranno fino alla fine l’impegno (difficile pensare che possano giocare alla pari con Barcellona e Real Madrid, ma non si sa mai), togliendo probabilmente forze per il campionato e, quindi, andando incontro ad una flessione.
Difficile dire, in realtà, cosa serva. Molto dipenderà dalle cessioni: per esempio se dovesse partire N’Golo Kanté, per cui c’è la fila, il primo obiettivo sarebbe Victor Wanyama del Southampton.
Per il resto, come detto, è una macchina perfetta. Ci sono voci di un interessamento per il romanista Kostas Manolas per la difesa e uno tra Josip Ilicic (Fiorentina) e Dennis Praet (Anderlecht) per la trequarti. Sarebbero rinforzi perfetti per una squadra che vuole mantenersi in alto senza fare follie.
A proposito di follie: prendiamoci un minuto di riflessione per i tifosi che, presi da un momento di follia, hanno scommesso ad inizio stagione sulla vittoria del Leicester (era data 5000:1) e, non credendoci fino alla fine, hanno fatto la follia di fare il cash out.
È bene, sempre, sognare fino alla fine.

RUGGERO ROGASI
Le altre Giganti Cadute: