08 Ottobre 2016,ore 10.12

FOCUS CP: Le gerarchie di Mourinho

Mourinho-Mou-Rooney-Ibrahimovic-Mata-Depay-Rashford-Mkhitaryan-Lingard-Martial-Manchester-United

Alla vigilia dell’inizio della nuova stagione di Premier League, con il mercato ormai alle sue fasi finali, le gerarchie offensive di Mourinho in casa Manchester United sembravano chiare: Ibra là davanti era intoccabile, assistito da Mkhitaryan, Rooney e Martial sulla trequarti, con Rashford e Lingard pronti ad essere lanciati a partita in corso e Juan Mata quasi separato in casa, in attesa di un’offerta per cederlo. Ultimo restava Depay, arrivato come gran colpo di Van Gaal l’anno scorso ma finito nella categoria dei flop a causa delle deludenti prestazioni offerte con la maglia dei Red Devils e, di fatto, finito per essere uno degli elementi “misteriosi” dello spogliatoio.

Alla fine lo spagnolo non è partito e per l’olandese, a cui probabilmente un prestito in una squadra minore della Premier sarebbe servito come il pane, non è arrivata nessuna offerta.

E, come se non bastasse, Mourinho ha mischiato molto le carte, sia per questioni tattiche sia per necessità, quasi sconvolgendo delle gerarchie che parevano intoccabili.

Partiamo quindi a studiare i vari casi, andando in ordine crescente di minutaggio.

 

MEMPHIS DEPAY: 5 PRESENZE, 0 RETI, 94 MINUTI

Questo è, insieme al caso di Ibrahimovic che affronteremo, per ovvie ragioni, più avanti, il più chiaro tra tutti.

L’olandese veniva da una stagione disastrosa per rendimento sotto la guida di Van Gaal. Doveva essere uno dei grandi colpi dello scorso anno, pagato al PSV ben 34 milioni di euro, ma non sembra essersi adattato ai ritmi della Premier League e, come già scritto, probabilmente un prestito gli avrebbe fatto più che bene. Ad un certo punto, addirittura, si era ipotizzato uno scambio col Southampton per Sadio Mané, ma non se n’è fatto niente. Il classe ’94 sapeva quindi di partire come ultima scelta e, forse un po’ a malincuore, ha accettato la situazione. Solo 94 i minuti in campo fin qui per lui, spalmati in 5 apparizioni tra le varie competizioni, una sola volta da titolare, in EFL Cup, contro il Northampton Town. Poco per un giocatore con grandi potenzialità, il cui valore sta calando vertiginosamente. Più in là nella stagione, in caso di passaggio del turno di Europa League, per lui probabilmente ci saranno molte occasioni, che dovrà per forza sfruttare per non essere ricordato dai suoi esigenti tifosi come uno dei più grandi flop della storia del Manchester United. A meno di una sua cessione a gennaio, in prestito o a titolo definitivo. La sua situazione sembra quindi chiara, come chiarissima è la sua posizione riguardo il suo momento, dopo delle forti dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa (CLICCA QUI).

 

depay-manchester-united-2016
L’olandese Depay possiede un grandissimo talento, ma pare non essersi ancora ambientato alla Premier League

 

HENRIKH MKHITARYAN: 5 PRESENZE, 0 RETI, 104 MINUTI

Nell’anno di quella che potrebbe essere definita una grande fuga dal Borussia Dormtmund, l’armeno è approdato alla corte di Mourinho per oltre 40 milioni, facendo più o meno lo stesso percorso di Ilkay Gundogan, finito tra i Citizens di Guardiola. L’esterno è arrivato in condizioni non proprio ottimali, così lo Special One lo ha inizialmente lanciato dalla panchina (ben 4 volte su 5), usandolo nell’ultimo quarto d’ora. L’unica partita da titolare l’ha giocata nel derby, perso per 2-1, venendo però sostituito durante l’intervallo. Da metà settembre è fermo per uno stiramento muscolare, da cui dovrebbe tornare arruolabile dopo la sosta per le nazionali. La sua speranza sarà sicuramente quella di riprendersi la fascia destra, al momento occupata da Lingard con buoni risultati, e superare il suo record personale di reti in una stagione: ben 23, con 32 assist, nell’ultima annata con il BVB.

 

Manchester United's Henrikh Mkhitaryan in action.
Mkhitaryan ha giocato una sola partita da titolare con la sua nuova maglia

 

JESSE LINGARD: 5 PRESENZE, 1 RETE, 320 MINUTI

Plasmato nel settore giovanile dei Red Devils e cresciuto con qualche prestito a giro per l’Inghilterra, l’ala 24enne non è mai stato davvero centrale nel progetto dello United fino al suo rinnovo contrattuale, confermato solo ad inizio dell’anno. Da allora molte apparizioni, anche da titolare, e delle reti decisive per la squadra di Van Gaal (la rete in finale i FA Cup) e poi di Mourinho (a segno nella Community Shield contro il Leicester). Un vero e proprio ragazzo del destino, che ha saputo sfruttare i guai di Mkhitaryan per prendersi il posto in alto a destra. In realtà all’inizio è stato anche lui fermato da un infortunio alla caviglia, ma nelle sue 5 presenze, anche se non intere, è sempre stato nell’11 titolare, confermando quanto di buono dimostrato nella seconda parte della scorsa stagione. Dopo la sosta, con il ritorno di Mkhitaryan, le cose per lui potrebbero complicarsi, vista anche la spesa non proprio contenuta sborsata per l’armeno. Probabilmente il classe 1992 ha dalla sua parte i favori del pubblico, data la sua provenienza interna. Ma si sa, in campo contano le prestazioni migliori, e Jesse ha tutto per potersi prendere il posto da titolare.

 

lingard
In discussione fino al suo rinnovo contrattuale, Lingard si è conquistato un posto nel cuore dei suoi tifosi grazie a diversi gol decisivi

 

ANTHONY MARTIAL: 9 PRESENZE, 1 RETE, 447 MINUTI

Arrivato nell’estate 2015 per la bellezza di 50 milioni di euro, più eventuali bonus, il francese era stato definito come il colpo lungimirante per l’attacco dello United, da affiancare Wayne Rooney e per guidare i Red Devils verso nuove vittorie. Tante le aspettative per il talento di Massy, molte delle quali deluse a causa di una vena realizzativa a intermittenza. 20 le reti finora a Old Trafford, tante se consideriamo l’età, poche se consideriamo la spesa. Con l’arrivo di Ibra ha pagato molto, (c’è anche la polemica legata al numero di maglia CLICCA QUI) ma la sua duttilità, unita alle idee sia di Van Gaal sia di Mourinho, lo ha adattato al nuovo ruolo di esterno sinistro, dove se la cava molto bene grazie alla velocità e la qualità di saltare l’uomo e accentrarsi sul destro. Parte titolare nella stagione in corso, giocando spesso e volentieri da titolare, ma un infortunio alla testa subito contro il Watford gli fa saltare la gara conto il Leicester, dove lo Special One lo sostituisce con il gioiellino Rashford. Ovviamente, messo a confronto con Ibra e Rooney, il francese rappresenta l’attaccante del futuro. E probabilmente riuscirà a vincere la concorrenza del giovane Rashford sulla sua fascia. Ma gli servirebbe un cambio di rotta in zona gol, in modo da poter diventare più decisivo e, di conseguenza, indispensabile.

 

martial-manchester-united-zorya
Martial in azione in Europa League contro lo Zorya. In molti lo definiscono molto simile a Thierry Henry

 

MARCUS RASHFORD: 9 PRESENZE, 4 RETI, 534 MINUTI

Grande talento, grande cuore. Fin dal suo esordio, nella scorsa stagione contro il Midtjylland, il classe 1997 proveniente dalle giovanili ha saputo farsi amare dalla tifoseria a suon di gol e buonissime prestazioni. E dopo il killer instinct dimostrato sotto la gestione Van Gaal, con i gol decisivi, quanto pesanti, contro Arsenal e Manchester City, con Mourinho ha saputo confermarsi sia come punta, seguendo consigli di Ibrahimovic, sia come ala sinistra, sostituendo al meglio Martial. La sua velocità gli sta permettendo di essere utile alla manovra dei Red Devils anche più defilato, ma non per questo la sua presenza in area di rigore è venuta meno: 4 reti finora tra Premier League e EFL Cup, facendosi trovare sempre nel posto giusto, al momento giusto. Il ragazzo continua a crescere, e sotto l’ala protettiva di Ibra potrà diventare uno dei migliori del mondo.

 

marcus-rashford-manchester-united-hull-city-2016
Rashford festeggia per la sua rete contro l’Hull City

 

JUAN MATA: 9 PRESENZE, 2 RETI, 534 MINUTI

Sulla carta doveva partire. Tutti lo davano per partente. Finito il mercato, rimasto a Manchester, tutti lo davano come elemento fuori rosa. Fatto sta che, su 11 partite totali, lo spagnolo ha giocato 9 volte, 7 da titolare. A destra o dietro la punta, ha sempre dato il massimo e sfornato buone prestazioni, convincendo i più scettici e dimostrando di poter essere importante per questo progetto. È l’unico vero trequartista in rosa, fa alcuni movimenti da trequartista puro che nessun altro elemento sa fare (Rooney compreso) e si è così guadagnato i favori di Mourinho. Ha aperto le danze nella prima giornata, contro il Bournemouth, e ha chiuso la pratica Leicester con il gol del 2-0. Messo spesso in discussione, sembra essere lui invece una delle armi in più dello Special One.

 

mata-gol-manchester-united-leicester
La palla gli arriva quasi per caso dopo una serie di rimpalli, ma lo spagnolo ha la freddezza per battere Schmeichel

 

WAYNE ROONEY: 10 PRESENZE, 1 RETE, 679 MINUTI

Il capitano di mille battaglie del Manchester United ha dovuto cambiare posizione e modo di giocare con Mourinho: da attaccante di riferimento a trequartista dietro alla prima punta, il suo allontanamento dalla porta lo ha “addormentato” dal punto di vista realizzativo, facendolo diventare una specie di accompagnatore del ben più decisivo Ibrahimovic. Dopo le prime 7 partite, giocate da titolare, dal 21 settembre ha perso il posto, con Mata spostato al centro e Lingard sulla fascia destra. Il motivo? Non sta riuscendo ad adattarsi al ruolo, ha ancora in mente i movimenti che fa un attaccante che deve finalizzare il gioco, non quelli di un giocatore che disegna le geometrie della squadra. C’è addirittura chi dice che a fine stagione potrebbe partire, sempre con la Cina al primo posto tra le interessate. La duttilità è comunque il suo forte, ai tempi di Ferguson arrivava a fare addirittura il terzino. Vedremo se riuscirà a riprendersi lo United.

 

wayne-rooney-manchester-united-2016
L’inglese è arrivato dall’Everton più di 12 anni fa, ed è uno dei migliori giocatori della storia del Manchester United

 

ZLATAN IBRAHIMOVIC: 11 PRESENZE, 6 RETI, 872

I numeri basterebbero. Lo svedese è il vero stakanovista offensivo di Mourinho (secondo per minutaggio solo a Bailly, con 900 minuti) e finora il capocannoniere dei Red Devils. All’età di 35 anni si sta dimostrando imprescindibile per la squadra, segnando e facendo segnare i compagni, lavorando come boa per far salire i compagni… è lui il punto fermo dello Special One, l’unico finora mai messo in discussione, l’idolo a cui i tifosi si stanno affidando per la rinascita della squadra più supportata al mondo.

 

ibrahimovic-man-united-2016
Ibrahimovic in una pratica ormai nota per gli estimatori dello svedese

 

CONCLUSIONI

Se ad inizio stagione i 4 giocatori offensivi erano quelli considerati più validi sia dal punto di vista qualitativo, sia da quello economico, piano piano hanno guadagnato spazio i giocatori più giovani per zona del campo, Ibra a parte.

Ma c’è di più: la batteria di trequartisti “titolare” sarebbe composta da Mkhitaryan (nuovo arrivato), Rooney (arrivato nel 2004), e Martial (arrivato l’anno scorso), mentre quella utilizzata negli ultimi tempi comprende Lingard (prodotto del vivaio), Mata (arrivato a gennaio del 2014) e Rashford (prodotto del vivaio). Indirettamente è una sorta di bocciatura da parte di Mourinho del mercato degli ultimi due anni, compreso quello mosso dallo stesso allenatore portoghese, che mette da parte Depay (34 milioni), Martial (50 milioni) e Mkhitaryan (42 milioni) per schierare due giocatori arrivati senza alcun costo e Mata, la cui spesa di 44 milioni di euro è stata ormai assorbita da tempo.

Guardando, inoltre, anche il resto della rosa, in certi casi la situazione è molto simile: Darmian e Shaw, sempre arrivati negli ultimi anni, hanno perso il posto sulle fasce a discapito di Valencia e Blind, entrambi adattati al ruolo di terzino. Per non parlare di Schweinsteiger, completamente al di fuori dei radar di José.

Ovviamente il discorso è il solito: siamo ad ottobre, la stagione non è ancora davvero entrata nel vivo e ci sarà tantissimo tempo per cambiare le carte in tavola e le sorti dei protagonisti.

Non ci resta che sederci comodi e vedere gli sviluppi.

 

RUGGERO ROGASI

Twitter @RuggeroRogasi

Twitter @Calciopremier