25 Agosto 2016,ore 15.10

FOCUS CP: Balotelli e il futuro, ora o mai più

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Gioie e dolori a Manchester, dolori e ora peso a Liverpool. Questa è, molto in sintesi, la storia di Mario Balotelli in Premier League. Uno dei simboli, prima nascenti e ora incognite, dei calciatori italiani all’estero.

Ma partiamo da principio.

Esordisce nel calcio dei grandi, con l’Inter, il 16 dicembre 2007, a 17 anni, e piano piano si ritaglia un posto nell’ambiente nerazzurro e nel cuore dei suoi tifosi: tanta classe, potenza di tiro e personalità (batte tutti i calci di punizione e i calci d’angolo), forse troppa, con un carattere un po’ impulsivo che lo fa conoscere come un giocatore dal cartellino facile.

A San Siro vince tutto fino al 2010, con il triplete sotto la guida di Mourinho e la sua partenza verso la Premier League, nel Manchester City che vuole diventare grande.

E in realtà non gli va nemmeno tanto male: nel 2011 vince la coppa di lega, l’anno successivo è protagonista del titolo dei Citizens.

 

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Il suo carattere lo ha sempre portato in mezzo a bufere mediatiche, suscitando reazioni a volte anche lecite

 

Un’altra mezza stagione e passa al Milan, che trascina fino al terzo posto per l’ultima qualificazione in Champions League dei rossoneri.

18 “nuovi” mesi in Italia, poi arriva il Liverpool alla ricerca dell’erede di Luis Suarez. Con i Reds non incide, così passa un’altra stagione, l’ultima passata, in prestito di nuovo al Milan prima di tornare ad Anfield. Come esubero, come un giocatore da piazzare per liberarsi dell’ingaggio.

 

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Nel Liverpool di Klopp pare non esserci più posto per lui

 

E quindi le varie voci di mercato, con moltissime squadre a cui è stato accostato: Besiktas, Milan, Inter, Chievo Verona, Bologna, Sampdoria… Addirittura pare che il suo procuratore, il potentissimo Mino Raiola, lo abbia proposto al Manchester United, ricevendo un “no” secco da Mourinho.

Il buon Balo ha vissuto un calo drastico nelle prestazioni (il suo massimo lo ha avuto tra la stagione della vittoria in Premier e la qualificazione Champions con il Milan) sia nel valore del suo cartellino.

Secondo i dati di transfermarkt, nel giugno del 2012 il talento di Brescia valeva ben 32 milioni di euro (il City lo acquistò due anni prima per poco meno di 30 milioni). Adesso, dopo 7 reti in due stagioni tra Liverpool e Milan, ne vale solo 6. Facendo una proporzione, il suo valore si è abbassato di oltre l’80% in 4 anni, 78% se consideriamo il momento in cui, esattamente due anni fa (era il 25 agosto del 2014) Super Mario passò al Liverpool per 20 milioni (valendone 27).

Nonostante questo declino, forse, non è da considerare un ex giocatore. Forse più una meteora, cresciuto troppo in fretta nel calcio dei grandi.

A 26 anni, in realtà, ha ancora tempo: tempo per riscattarsi, per dire a tutti “io ci sono, voglio mantenere la promessa che ero”, puntando, chissà, i mondiali del 2018 in Russia sotto la guida di Ventura.

Ma ora serve, forse, un cambio di maglia, insieme ad un bagno di umiltà, magari partendo dal basso.

 

RUGGERO ROGASI