27 Febbraio 2025,ore 19.00

Boleyn Ground. Lo stadio che nessuno voleva lasciare

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Buongiorno amici di Calciopremier, oggi continuiamo con il secondo episodio della rubrica English Stadiums. Nel primissimo episodio abbiamo parlato del leggendario Highbury Stadium e quest’oggi ,non ci muoveremo da Londra, ma dal nord di Islington passiamo alla zona est di East Ham. Più precisamente ad Upton Park, dove sorgeva il leggendario stadio del West Ham.

UNO STADIO DALLE ORIGINI REALI

Come si evince dal nome il Boleyn Ground riprende il nome proprio da una delle mogli più famose di Re Enrico VIII e la seconda in ordine cronologico: Anna Bolena. Difatti, lo stadio sorgeva adiacente ad una residenza signorile dove, secondo il folklore comune, la moglie decapitata dal Re fece dimora prima di maritarsi con il sovrano anglicano. Lo stadio venne eretto nel 1904.

LA CASA SIMBOLICA DI TUTTI I TIFOSI HAMMERS

Come avete potuto evincere Upton Park (questo poi sarà il nome più comune con cui verrà chiamato dai suoi tifosi) è stato più di un semplice stadio per i tifosi del West Ham.

La sua struttura piccola, raccolta (lo stadio contava 35.000 posti il giorno della chiusura), ma molto vicina al campo di gioco permetteva ai tifosi di creare un legame indissolubile con la squadra e i giocatori; i quali, giocavano a pochissimi metri dagli spettatori.

Inoltre, lo stadio era odiato dagli avversari per il suo clima spesso ostile e ostico. Il campo, era molto piccolo e spesso aveva degli avvallamenti che non permettevano il corretto rimbalzo del pallone.

E, come già detto, la vicinanza dei tifosi che era motivo di spinta per i giocatori del West Ham, era invece un incubo per chi ci doveva venire a giocare. Insomma, il Boleyn Ground rispecchiava a pieno la squadra che ci giocava dentro e i tifosi che la supportavano: lo stadio della classe lavoratrice, che diventava una bolgia appena si accendevano i riflettori. Un’atmosfera che forse soltanto al The Den del Milwall possiamo apprezzare oggi in Inghilterra.

UN ADDIO OBBLIGATO MA NON PER QUESTO APPREZZATO

Purtroppo, salvo la meravigliosa atmosfera che i tifosi sapevano creare, successivamente al Taylor Report del 1990, era chiaro che il Boleyn Ground non fosse abbastanza per un West Ham che intendeva crescere sul piano economico e di visibilità con l’acquisizione della nuova proprietà. Espandere lo stadio era impossibile. Come Highbury era troppo inserito nel tessuto urbano e troppi edifici sorgevano adiacenti ad esso. Gli Hammers si sarebbero dovuti spostare. Ma dove?

 

IL LONDON STADIUM LA NUOVA “ABITAZIONE” CHE NON È CASA

La decisione definitiva di lasciare Upton Park verrà fatta nel 2010, quando i nuovi proprietari (David Gold e David Sullivan) annunciarono che il West Ham si sarebbe spostato di 4km, cambiando anche quartiere, per andare a giocare nel quartiere di Stratford nel nuovo Olympic Stadium. (che verrà rinominato London Stadium) Trasferimento che sarebbe avvenuto, dopo la fine dei giochi olimpici del 2012 e una conseguente ristrutturazione per adattarlo alle richieste di un pubblico calcistico. La tifoseria Hammers non prese molto felicemente la cosa. Oltre agli aspetti dirigenziali (difatti il London Stadium NON È di proprietà del West Ham) la cosa che preoccupò più i tifosi fu l’aspetto affettivo.

Nonostante la storia dei clarets sia sempre stata povera di successi (non me ne abbiano i tifosi della Fiorentina), il Boleyn ground era la casa spirituale degli Hammers. Abbandonarlo per andare in un altro quartiere inquietò i tifosi, i quali avevano il timore di lasciare ad Upton Park anche l’anima del West Ham.

In ogni caso il trasferimento si fece. Dove sorgeva il Boleyn Ground, adesso sorgono edifici residenziali che non danno neanche l’impressione di farci intendere dove prima sorgeva uno degli stadi più iconici d’Inghilterra. Nel mentre, il West Ham sta giocando già la sua nona stagione al London Stadium.

 

UN’ANIMA CHE È RIMASTA A 4 KILOMETRI DA STRATFORD

C’è da dire però, che il timore dei tifosi Hammers era più che sensato. Nonostante sia enormemente più grande e capiente di Upton Park, 112 anni di storia non si recuperano in un batter d’occhio e l’atmosfera dentro lo stadio non è la stessa. La lontananza dal campo ha spento il furore dei tifosi che non si sentono più partecipi come una volta.

Lo stadio, nonostante la enorme ristrutturazione post-olimpiadi, non è paragonabile ad alcuni fra i più importanti e nuovi stadi inglesi ed inoltre, il fatto di non essere uno stadio di proprietà, fa perdere ancora più unicità alla struttura.

Infatti i tifosi avversari per schernire gli Hammers urlano a squarciagola il coro “You sold your soul for this Sh*thole” (Avete venduto la vostra anima per questa “topaia”).

Ed onestamente, molti dei tifosi del West Ham sono d’accordo con questa idea.